Lino Guanciale – Cronaca di un innamoramento progressivo e inesorabile

In un bel pomeriggio autunnale la mia amica Laura mi dice: “Tu di cinema ti intendi. Voglio la tua opinione sul mio attore preferito: Lino Guanciale.”.

Io le sorrido con benevola condiscendenza e totale inconsapevole ignoranza e faccio anche la splendida e la spiritosa:

“Ma tu non eri vegana? E ti piace il Guanciale? “.

Poi me la rido beata, convinta di aver fatto la battutona del secolo.

Una settimana dopo lei non demorde, nonostante la mia simpatia imperante, e mi incastra con un contropiede magistrale, che nemmeno Baggio ai tempi d’oro se lo poteva permettere.

“Ti ho comprato un biglietto per lo spettacolo di Lino Guanciale. Almeno lo vedi a teatro e mi dai un’opinione sincera, perché ci tengo al tuo punto di vista. “.

A questo punto sono spiazzata e, dopo averci ragionato sopra una giornata, mi decido a scaricare Rai Play e a immergermi nel beato mondo delle fiction nostrane, che tanto avevo evitato, con uno snobismo quasi maniacale e l’unico scopo di osservare il sopracitato attore.

Di solito quelle serie tv le definivo la robaccia italiana, ma non ne vedevo una dai tempi della terrificante combinazione Arcuri-Garko, che mi aveva procurato una forte nevralgia dopo mezzo minuto.

Decido di cominciare con la prima puntata del Commissario Ricciardi e dopo mezz’ora scrivo a Laura che il suo Lino Guanciale in realtà sfrigola che è un piacere: sono piacevolmente sorpresa.

Dopo un paio di puntate penso che non sono paga e voglio di più, molto di più di Lino Guanciale.

In quindici giorni mi spazzolo tre stagioni de “L’allieva” con Alessandra Mastronardi, due stagioni di “Non dirlo al mio capo” con Vanessa Incontrada, due stagioni de “La porta rossa” con Gabriella Pession, “il sistema”, tre stagioni de “La grande famiglia” e pure un paio di “Che Dio ci aiuti” con Elena Sofia Ricci.

Discesa nella spirale inesorabile, scopro che, durante il lockdown, il giovane attore ha letto il mio libro preferito dell’adolescenza “Il barone rampante” e allora, nel giro di una settimana, lo ascolto tutto e me ne innamoro.

A questa esperienza sublime fanno seguito altri audio libri, meravigliosamente interpretati da questa creatura di una cultura e versatilità encomiabili.

Così mi ascolto “Ho sposato un comunista” di Philip Roth e mi sciolgo per Ira Ringold, poi passo a “La tregua” di Primo Levi e attraverso l’Europa con Lino Guanciale, poi colleziono porcellane di Meissen con Kaspar Utz nella Praga del secolo scorso con Utz di Bruce Chatwain, infine parto per un viaggio nell’Africa nera e nel mio animo con “Cuore di tenebra” di Conrad, che mi lascia spiazzata, estasiata e piena di compassione.

Quando scopro che Lino lancia sui suoi canali social piccole pillole culturali, con le quali consiglia libri, mi immergo nella ricerca di titoli e idee per questa voglia quasi fanciullesca di sentirmi migliore, riscopro la mia curiosità, la mia voglia inesauribile di sapere.

A quel punto in breve tempo mi regalo “La lingua salvata” di Canetti, “Viaggio al temine della notte” di Celine, e tutti i romanzi di quel genio di Maurizio De Giovanni sul commissario Ricciardi, il personaggio più innovativo e intelligente del secolo, a mio gusto e parere.

Mi torna una voglia di leggere e un’energia intellettuale che non sentivo dai quindici anni quando i libri letteralmente li mangiavo.

Passo da “A colpi d’ascia” di Bernhard ai libri di Alessia Gazzola in un secondo; mi rispolvero l’Orlando Furioso, perché su youtube ci sono un paio di video in cui Lino Guanciale lo recita come se fosse suo, portandoti alla fatidica domanda: ma se avessi avuto un professore di italiano così, cosa avrei imparato? Quanto avrei studiato?

I ruoli cinematografici che ho recuperato sono molto divertenti; con il film “I peggiori” di Vincenzo Alfieri mi sono resa conto che anche gli italiani sanno far ridere di cuore senza indulgere nei terrificanti cinepanettoni.

Su Tv Loft trovo lo spettacolo teatrale “Fuggi la terra e l’onde” e qui tocco il baratro assoluto della perdizione: dopo un’ora e sette minuti di meraviglia assoluta, sto piangendo fino a riempire un paio di pacchetti di fazzoletti.

Alle tre di notte lo ricomincio e passo la settimana successiva ad obbligare ogni amica a godere di quella visione piena d’amore, di coscienza sociale, di cuore.

Tutte se ne vanno sedotte e almeno un paio comprano il biglietto per lo spettacolo successivo e si fanno prestare dvd e cofanetti.

Sì perché nel frattempo in casa ho riempito la mensola Guanciale, ricca di serie tv, film e libri di cui mi ha regalato la scoperta o la riscoperta.

Quello spettacolo l’ho riguardato almeno venti volte e la cosa che più mi ha meravigliato è stata l’onestà intellettuale di un uomo che, non solo predica certi ideali, un determinato codice morale, ma lo applica nella vita quotidiana, insegnando nelle scuole, impegnandosi per i lavoratori del suo settore, messi alla gogna dalla pandemia, e recandosi come testimonial di Unhcr in Libano per sostenere la causa dei rifugiati.

Scopro un essere umano purissimo e pieno di speranza e misericordia che ben si accompagnano ad una cultura molto, molto al di sopra della media.

Il suo modo di parlare, lo studio ponderato e squisito di ogni sillaba che esce dalle sue labbra, sono un viaggio in una dimensione più alta, rappresenta la possibilità di essere un personaggio pubblico che intrattiene, affascina ma soprattutto educa.

Ho incontrato con lui poeti che non conoscevo, come Edoardo Sanguineti, meraviglioso Gatto Lupesco, e riscoperto cose che conoscevo male, come quell’incompreso genio che è stato Ennio Flaiano.

La settimana scorsa ho finalmente goduto della visione di uno spettacolo dal vivo di Lino Guanciale, proprio sullo scomparso scrittore e sceneggiatore Abruzzese.

In un’ora e mezza ho toccato ogni sentimento disponibile nel mio cuore, ho riso, sorriso, mi sono indignata, ho pianto copiose lacrime, per poi ridere di nuovo.

L’esperienza è stato un vero amplesso dell’anima con Flaiano, un viaggio meraviglioso che mi ha lasciata piena di gioia, amore e grata, molto grata all’attore sublime che l’ha reso possibile.

La cosa assolutamente certa è che non mi perderò un suo solo spettacolo finché avrò un alito di vita e che non vedo l’ora di rivederlo a Cividale nel Friuli il 28 agosto per il suo spettacolo Europeana, breve storia europea del XX secolo.

Sono certa che non resterò delusa ma mi lascerò travolgere dalla sua intelligenza e semplicità.

In sostanza mi sono completamente innamorata di un artista vero, completo, che ti innalza, ti migliora e, con grande grazia e rispetto, stimola i tuoi neuroni a dare il meglio di loro.

Cosa posso dire?

Laura avevi ragione tu … Lino Guanciale è un fenomeno!

Questa presa di coscienza mi ha insegnato ad essere meno snob: la supponenza ti impedisce di vedere la bellezza anche dove la sua luminosità è talmente vivida da ferire gli occhi, e in questo essere speciale c’è così tanto da ammirare da lasciarti senza parole e con la salivazione azzerata.

Ah sì … Lino Guanciale è anche un bell’uomo, ma la confezione rispetto al contenuto è un dettaglio.

Ieri un tizio molto “ferrato” sulla settima arte faceva il polemico chiedendosi: “Chi lo conosce questo? Fa le fiction di serie B italiane!”.

La tentazione di dargli una spranga in faccia è stata vinta dalla consapevolezza che l’ignoranza fa protervia.

Ho sorriso e non ho neppure risposto.

Un giorno forse avrà anche lui la mia fortuna e incontrerà una Laura che gli regalerà un biglietto, un lasciapassare per riaprire la mente.

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13 commenti

  1. Complimenti per la descrizione. È esattamente quello che provo io per un’artista di un calibro così elevato.

    1. Grazie mille. Credo che i gusti delle donne stiano cambiando. Una volta ci si innamorava degli esseri complicati e dannati, adesso è molto meglio se siamo così in tante a farci sedurre dalle anime belle e intelligenti, più cultura e meno muscoli, più uomo e meno macho.

      1. Brava Elena! Concordo! Viva le anime gentili e intelligenti, dal sorriso tenero e timido

    2. Grazie a voi di aver condiviso il mio viaggio alla scoperta di questo artista meraviglioso

      1. Leggendo del tuo “innamoramento” per Lino Guanciale ho rivissuto la mia esperienza…perché è capitato anche a me…di essere “trascinata” dalla bravura e intelligenza e bellezza di questo Genio. Quel che ammiro di più è la sua modestia….mai si gongola o si vanta…per il suo successo….ammiro anche la sua umanità…Davvero credo sia unico…non c’è ne sono simili…n

        1. Grazie di cuore

  2. Perfettamente d’accordo.Complimenti x la descrizione , parole bellissime…. sono rimasta incantata

    1. Scusa se ci ho messo un po’ ad approvare, mi sono connessa ora

  3. Perfettamente d’accordo con la descrizione.Scritta magistralmente! Sono rimasta incantata!!

    1. Grazie …. Ma è facile parlare di un soggetto simile, ti tira fuori il meglio di te

  4. Grazie mille … È sempre un viaggio meraviglio con lui

  5. Bellissimo articolo!!!

    1. Grazie mille

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